La mediazione può essere considerata come un insieme interconnesso di principi ed un sistema coerente di convenzioni e convinzioni: è il modo più semplice, rapido e conveniente per definire le controversie.

Attraverso la mediazione è possibile, infatti, risolvere una situazione conflittuale tra due o più soggetti con l’aiuto del mediatore, una figura “super partes” che ha il compito di facilitare il dialogo e condurre il contenzioso ad una soluzione amichevole, appagante e condivisa.

L’intervento di un mediatore civile e commerciale consiste nel gestire le situazioni presentate dalle parti al fine di raggiungere una soluzione armonica.

Compito del mediatore è mitigare tutti quegli stati di tensione che minacciano il clima e la buona riuscita dell’accordo, anticipare le possibili problematiche, nonché prevenire i conflitti interni dei soggetti in causa.

Nel corso di una mediazione vengono esperite non solo tutte le tecniche negoziali fiscalmente perseguibili e giuridicamente conformi alle norme vigenti, ma anche quelle sperimentali e flessibili che sono condivise dalle parti.

Quando si tratta di intraprendere una trattativa il mediatore deve assicurarsi di non essere in alcun modo coinvolto con nessuna delle parti in questione. Per questo motivo il terzo neutrale deve essere assolutamente imparziale, non concedere nulla di troppo al più disponibile o al più arrendevole; al contempo, egli deve essere in grado di gestire il conflitto da vicino.

In conclusione, è possibile constatare che ogni volta che si creano i presupposti per la nascita di situazioni conflittuali è opportuno fare appello all’intervento di un mediatore. Attraverso la mediazioni i soggetti in conflitto possono così raggiungere gli obiettivi che si erano prefissati, mediante un accordo da tutti condiviso.

dott. Massimiliano Ferrari